In questi giorni molti bambini e molti ragazzi stanno rientrando a scuola. Con loro, anche gli insegnanti tornano in classe. Condivido in questo articolo alcuni spunti che ritengo preziosi e che ho raccolto durante l’evento “In classe” tenutosi mercoledì 7 settembre 2022 al Festival della letteratura di Mantova. L’incontro era tenuto da un grande maestro: Franco Lorenzoni.
“I bambini ci guardano”. Ha cominciato così.
È importante reagire a ciò che i bambini fanno, ci dicono e ci chiedono. Un buon maestro, e io aggiungo un buon educatore, sa improvvisare davanti all’imprevisto di una domanda posta dal bambino o davanti ad un gesto inaspettato; accettiamo che il percorso che avevamo pensato e progettato venga deviato prendendo le forme di quanto espresso dai bambini. Ogni loro domanda, curiosità e gesto merita tutta la nostra attenzione!
La curiosità diventa, quindi, centrale nel percorso educativo e di crescita, ma deve essere reciproca. Lorenzoni descrive la curiosità come la “danza del fare prima un passo indietro” per poi “fare un passo avanti insieme”. Il passo indietro per osservare, cogliere i rimandi, percepire i bisogni lasciando spazio e tempo di scoperta, un passo avanti quando maestro e bambino camminano nella stessa direzione verso un obiettivo condiviso.
Il delitto della scuola, secondo il maestro Lorenzoni, è di “rendere le cose meravigliose come fastidiose, noiose e oggetto solo di esercizio”. La prima molla della conoscenza è la bellezza… le cose belle e che ci interessano catturano la nostra attenzione e su quelle abbiamo grande spinta alla conoscenza. Sappiamo cogliere cosa piace ai bambini e ai ragazzi?
Il maestro Franco ci tiene poi a condividere una pratica che, a suo avviso, dovrebbe accomunare tutti coloro che si occupano di educazione: scrivere ciò che accade, appuntare ciò che i bambini chiedono e dicono, trascrivere dialoghi,… Racconta come lui, in tutta la sua storia di maestro, abbia sempre avuto con sé un blocco di appunti su cui tenere traccia di scambi comunicativi all’interno della classe. Ci fa il grande regalo di leggerne qualcuno e vi assicuro che era stupefacente quanto sentirlo leggere passasse al pubblico tutta la sua passione e dedizione per l’insegnamento. Si emozionava rileggendo alcuni passaggi perché sa che poi da quegli spunti erano nati lavori di ricerca con i suoi alunni durati anche interi anni. Ci tiene a ribadire come non importasse se lui per quella giornata avesse programmato altro, in quel momento sentiva di dover rispondere a quella bambina o a quel bambino che aveva una curiosità e la presentava al suo maestro.
Ha parlato poi dell’importanza, ora più che mai, di trasmettere fiducia ai bambini restituendo loro quanto per noi sia importante ciò che dicono e raccontano. “Hai proprio detto una cosa importante!” o ancora “Molto interessante la tua domanda” rimandano al bambino che l’adulto ha fiducia in lui e, solo così, gli sarà permesso di sviluppare fiducia in se stesso e di scoprire il proprio carattere e le proprie attitudini.
I professionisti del settore educativo e scolastico dovrebbero porsi la domanda: “Questa proposta che sto rivolgendo ai bambini funziona per la loro mente?”. In questo modo sarà possibile proporre sempre spunti e stimoli adatti all’età dei bambini, ma anche al loro bisogno evolutivo di crescita.
Conclude invitando tutti a preoccuparsi di allargare lo sguardo al di fuori delle scuole e dei centri educativi; ciò che circonda la scuola può diventare parte di essa per offrire ai bambini spazi educanti condivisi dall’intera comunità.
BUON ANNO A TUTTI!!!
Lascio qui sotto un consiglio di lettura…un libro del maestro Franco.
https://www.mondadoristore.it/bambini-ci-guardano-Franco-Lorenzoni/eai978883893895/