“Non sei più come eri!”. Quando la coppia entra in crisi

pexels karolina grabowska

Marito e moglie, rispettivamente di 62 e 57 anni, mi stanno raccontando come è nata la loro relazione. Riescono a ricordare molti dettagli, luoghi e date; sui loro volti compare talvolta un sorriso nostalgico, talvolta un’espressione di incredulità perchè, ora, non sembrano più ritrovare nel partner quei tratti, quelle particolarità, quelle sfaccettature che tanti anni fa apparivano speciali e uniche. Si stupiscono, ricordando l’inizio della loro storia d’amore, perché, come dice il marito “Mi sembra di parlare di due persone diverse da noi. Eravamo davvero noi?”. La moglie a quel punto si emoziona condividendo le parole del marito e afferma di sentirsi distante da quel ricordo.

Proseguendo nella narrazione e arrivando ai giorni presenti entrambi giungono ad una consapevolezza importante; invitati a trovare tre aggettivi che descrivano gli aspetti dell’altro di cui si erano innamorati, la moglie afferma: “Mi sto rendendo conto che ciò che amavo di lui e ciò che mi ha spinto a costruire una famiglia con lui, sono esattamente le stesse cose che ora non sopporto e che mi fanno mettere tutto in dubbio”. Il marito conferma e aggiunge: “Anche per me è così ed è come se io ora volessi che lei fosse diversa da com’era quando io mi sono innamorato di lei”. Credono che questo loro vissuto sia strano e abbia qualcosa di patologico. Si chiedono come sia possibile innamorarsi di una persona per delle caratteristiche e, dopo anni, volerle proprio cancellare in favore di qualcosa di diametralmente opposto.

 Questo breve estratto di una terapia di coppia ci permette di riflettere su un aspetto che diviene centrale nella riflessione con partners che si trovano ad attraversare un momento di crisi. Quando due persone si incontrano e si innamorano è frequente che pensino “Tu sei proprio tutto quello che cercavo!”, ovvero ritrovino nell’altro le caratteristiche e le particolarità che, in quel momento della loro vita, sentono essere quelle più compatibili con se stessi e, quindi, desiderabili. Per fare un esempio, può succedere che una persona fragile, incapace di prendere decisioni, passiva trovi desiderabile e scelga un partner che, invece, si ponga in posizione direttiva, forte e di guida. In questo incastro di coppia il partner debole si aspetterà di trovare una vera e propria salvezza nel partner forte da cui si aspetterà di essere sempre sostenuto e aiutato. Cosa succede però se, nell’evolvere fisiologico della famiglia e della sua storia, il partner debole cominci a comportarsi in modo più attivo, aggressivo, direttivo? Può capitare nei momenti di cambiamento della famiglia come il cambio di lavoro, la nascita di un figlio, ecc…Ecco allora che la tua caratteristica di debolezza e fragilità che tanto mi piaceva e mi ha fatto innamorare di te consentendo a me di sentirmi forte e capace, ora mi fa sprofondare in una difficile crisi. Il “contratto di coppia” si rompe. A questo punto i partner sembrano non riconoscersi più, si recriminano vicendevolmente di “non essere più come eri”.

Come nella situazione esposta brevemente all’inizio di questo articolo, i cambiamenti e le diverse fasi che una famiglia attraversa possono portare i coniugi a non ritrovarsi più e ad entrare in un conflitto che pare essere destinato a porre fine alla relazione. Attraverso la terapia di coppia si crea uno spazio in cui i partner possono ragionare ed analizzare la loro storia con l’intento di capire su che basi sia stato scritto il loro contratto coniugale e quali sia stato l’intreccio iniziale; da lì si parte per aiutare i partner a rinegoziare la loro unione, anche attraverso un momento di conflitto e crisi inevitabile, capendo se sia possibile o meno trovare un nuovo equilibrio, un ritrovarsi nel presente che non è più il tempo del “quando ci siamo conosciuti”.

x

Richiesta Appuntamento