Negli ultimi anni sta crescendo in misura significativa il numero di genitori che chiede aiuto in consulenza perché in difficoltà nella gestione del sonno del proprio figlio. Spesso i genitori aspettano tanto tempo (a volte troppo) per rivolgersi ad uno specialista e quando lo fanno appaiono esausti, stremati e con poca fiducia in una risoluzione. Comprendendo quanto la privazione di sonno possa mettere a dura prova un genitore compromettendo anche le sue attività giornaliere, è importante che lo specialista accolga queste richieste e accompagni mamma e papà a comprendere come poter vivere serenamente addormentamento e sonno, sia per il bambino che per loro stessi.
Innanzitutto è bene sapere che:
- i bambini fino ai 6 anni dovrebbero dormire all’incirca 14 ore al giorno;
- il sonno dei bambini piccoli non è paragonabile al sonno degli adulti (non posso aspettarmi che dorma come e quanto dormo io);
- il sonno dei bambini al di sotto dei 5 anni è caratterizzato da una maggior presenza di sonno REM (e quindi sonno leggero);
- il sonno non è costituito da un’unica fase, ma da più cicli intervallati da risvegli (ed è assolutamente normale, ma qualche bambino potrebbe avere difficoltà nel riaddormentamento);
- il sonno ha carattere di ereditarietà (qualcuno in famiglia soffre di insonnia o da piccolo non era un gran dormiglione?).
Dopo aver spiegato questi importanti aspetti teorici legati al sonno, chiedo sempre “Cos’è che più vi mette in difficoltà nella gestione del sonno con vostro figlio?” e da lì partiamo perché le strategie e i consigli che poi condividerò con i genitori devono essere basati sulla loro personale difficoltà e sulle loro specifiche abitudini nel loro particolare contesto di vita.
Riassumo qui solo alcuni dei suggerimenti che vedo essere più utili e significativi premettendo, però, come non vi siano strategie miracolose o valide per tutti (come, invece, ci lasciano credere certi manuali).
Il bambino ha bisogno di riconoscere un posto specifico per il sonno che sia sempre quello. Dove addormentiamo il bambino, poi lo lasciamo per tutta la notte: meglio evitare gli spostamenti notturni mentre lui dorme (per esempio dal lettone al lettino).
Se decidiamo che il bambino dormirà lontano da noi dobbiamo mantenere questa decisione per non generare confusione e non dare a lui l’impressione di poter decidere dove dormire.
È molto importante stabilire una routine del sonno che si ripeta uguale ogni sera nei gesti e negli orari; non deve durare troppo a lungo, ma donare calma e serenità al bambino. (Non facciamo giochi agitati o fisici prima di coricarci).
I cambiamenti nella quotidianità (traslochi, scatti di crescita, malattia,..) possono alterare il sonno creando regressioni o difficoltà di addormentamento o sonno.
Costruiamo una buona alleanza educativa con l’altro genitore: entrambi possiamo gestire addormentamento e sonno del bambino e questo gioverà alla serenità di tutta la famiglia.
Questi sono solo alcuni degli elementi utili da gestire e monitorare. Spesso bastano semplici, ma significativi cambiamenti nelle abitudini familiari per regolarizzare il sonno e ritornare a godersi la notte con tutta la serenità necessaria.