Nel momento in cui una persona decide di prendersi cura di sé può farlo in molteplici modi: curando il proprio corpo o nutrendo mente e anima; ma potrebbe anche fare entrambe le cose. Di certo, prendersi cura di sé possiamo definirla una buona abitudine. A livello fisico, quando siamo impegnati in un’attività che ci procura piacere, felicità vengono rilasciati i cosiddetti “ormoni del benessere”: dopamina, serotonina, ossitocina, endorfine. Le sensazioni positive provocate dal rilascio di questi ormoni portano ognuno di noi a ricercare nuovamente tale soddisfazione (per approfondire: https://www.nationalgeographic.it/ormoni-della-felicita-come-stimolarli-in-modo-naturale).
Prendersi cura di sè per qualcuno è fondamentale, parte integrante di ogni giornata, una abitudine quotidiana; per qualcun altro diventa un qualcosa di opzionale, non necessario. Gli impegni della giornata, i ritmi sempre più frenetici, i pensieri difficili che talvolta occupano la mente, le continue emergenze possono portare a decidere di rinunciare alle attività di cura del sé e a momenti di soddisfacimento personale. C’è sempre qualcosa di più importante del fare qualcosa per sé, per il proprio corpo o per la propria mente. Cosa fa la differenza? La differenza la fa quanto si ritenga importante occuparsi di sè, del proprio benessere, del proprio star bene. Se ritengo sia importante è più facile che faccia il possibile per ritagliare del tempo (anche breve) da dedicare a ciò che mi fa stare bene, diversamente non ne sentirò la necessità.
Cosa succede però quando una persona rinuncia a lungo alla cura del sé pur sentendone il bisogno e riconoscendone l’importanza?Questa condizione può generare sofferenza, frustrazione, stress, nervosismo verso se stessi e/o anche verso altri. Nella stanza di terapia si parla di cura del sé, si racconta cosa significhi sentirsi in equilibrio con se stessi, si ricerca ciò di cui si sente il bisogno. Chi inizia un percorso di terapia sta già facendo qualcosa per sé, ma spesso capita che poi esprima a gran voce il bisogno di un tempo dedicato alla cura della propria persona con frasi del tipo “Non so cosa darei per ricominciare a correre”, “Sarebbe bellissimo tornare a vedere le amiche, ma dove lo trovo il tempo?”, “Mi vedo solo come uomo che lavora, non vedo altro. Vorrei poter fare qualcosa solo per me. Ho passato troppo tempo a far stare bene gli altri”, …
Rendersi conto di questa mancanza è un primo passo importante. Quando una persona sente di voler iniziare o ritornare a fare qualcosa per sé significa che davvero è concentrata su un percorso di cambiamento e di benessere.
La scelta di prendersi cura di sé è una scelta importante. In alcuni casi questa scelta può creare tensioni nella coppia specie se non si riconosce l’esigenza dell’altra persona o se è solo uno dei due ad avere del tempo per sé. “Lui tutte le sere va in palestra dopo il lavoro e io non ho un’ora per andare dalla parrucchiera”; “Da quando ci conosciamo abbiamo accantonato i nostri hobby e non usciamo quasi mai”. Queste tensioni nella relazione vanno raccontate, esplorate ed espresse; solo così ognuno potrà ritrovare lo spazio per sé e l’armonia di coppia ne gioverà.